Gambe… in volo: la storia di Viola
Assistente di volo: un bel lavoro, ma povere gambe! Ne sa qualcosa Viola, 35 anni, alle prese con disturbi di circolazione e cellulite che si accentuano in aria.
“Beata te che sei sempre in giro per il mondo” – mi dicono le mie amiche. Ma non sanno che a fine giornata mi ritrovo con due gambe così appesantite che faccio persino fatica a guidare dall’aeroporto al mio alloggio che è giusto a qualche km di distanza. E ho solo 35 anni!
Viola è una assistente di volo, una giovane donna attraente di Barletta che a vederla così, accomodata sul divanetto del lounge bar dove ci siamo dati appuntamento, non dà proprio l’impressione di una che abbia problemi di circolazione alle gambe. Che appaiono infatti snelle e lunghe, inguainate in un paio di leggings neri molto fashion.
Il problema è che inizio la mia giornata sui cieli – che in gergo chiamiamo duty – con le gambe riposate e sgonfie, così come le vedete adesso. Ma dopo qualche ora in piedi sull’aereo, un po’ a fornire le istruzioni in caso di atterraggio d’emergenza, un po’ a rispondere alle richieste dei passeggeri o aiutarli a sistemare i bagagli, per non dire dell’andirivieni con i carrelli delle bibite e dei gadget che peraltro sono pesantissimi, comincio ad avvertire i primi fastidi.
Viola sospira, snocciolando un corollario di sintomi che, come esperti in disturbi della circolazione, ben conosciamo perché veramente molto diffusi.
Formicolio, prurito che si concentra nella zona della caviglia e del polpaccio, e quella sensazione di pesantezza che aumenta, aumenta, aumenta… Questo per i viaggi brevi. Per non parlare degli intercontinentali dove si vola anche per 12 ore consecutive: un pianto per le mie povere gambe!
Viola ha chiaramente un lieve problema di insufficienza venosa, amplificato dalla sua professione che comporta un notevole stress per la circolazione periferica. E se prima dei 30 anni non aveva il minimo accenno di cellulite, oggi invece presenta qualche accumulo localizzato nella zona dell’interno cosce. Le chiediamo come appare la sua pelle, e ci mostra qualche inestetismo all’altezza delle caviglie.
Ho qualche capillare scoppiato, ma le vene varicose non ci sono ancora per fortuna! La pelle… spesso è molto secca.
Non ci stupisce affatto. E’ tipico di chi fa un lavoro come il suo, che comporta lo stare tante ore in piedi. I problemi di gonfiore, secchezza della cute e cellulite sono tutti collegati. Infatti quando il sangue non circola in modo efficiente negli arti inferiori, le zone che subiscono il gap di ossigenazione tendono – col tempo – a perdere tono, elasticità e idratazione. Inoltre le vene e i capillari della gamba – in particolare dal ginocchio in giù, piedi inclusi – si dilatano e questo fa sì che il sangue vi ristagni.
Ecco spiegati i sintomi che Viola ben descriveva: il gonfiore, il senso di pesantezza che aumenta con il trascorrere delle ore, il prurito e il formicolio. Per fortuna nel suo caso il problema è lieve, non ha neppure un inizio di varici, il che fa supporre che l’elasticità dei suoi vasi sia ancora buona, e che vene e capillari riescano a ripristinare regolarmente il ritorno del sangue verso il cuore con un po’ di riposo.
La cellulite ha molto a che vedere con la ritenzione idrica, comune nelle donne. La linfa, una sostanza che circola nel corpo proprio come il sangue attraverso un sistema di vasi e di ghiandole (i linfonodi), nei punti delle gambe in cui il sangue non arriva bene, tende a trasudare e a riempire gli spazi intercellulari finendo per infiammare i tessuti. Ed ecco i classici “buchetti”.
Tutto questo mi preoccupa. Ma io cosa ci posso fare?
Ecco le regole d’oro per Viola:
- Per prima cosa, tacco non oltre i 4-5 cm: dovrebbe essere la misura standard per le assistenti di volo, e questo è ok, purché su un modello di scarpa comoda, con plantare anatomico che mantenga il piede in condizione di comfort e migliori la spinta del tallone verso l’alto;
- Secondo: un must, le calze a compressione graduata. Un segreto? Una volta indossate, tenere per una decina di minuti le gambe sollevate, in posizione di riposo, ad esempio sopra un cuscino. In questo modo si induce una naturale vasocostrizione che si manterrà tale più a lungo. E’ importante che le vene siano aiutate quanto più possibile a pompare il sangue verso il cuore;
- Terzo: ogni tanto, fare almeno qualche piccolo esercizio per riattivare la circolazione delle gambe. Ad esempio, da seduta ruotare le caviglie in senso orario e antiorario e ogni tanto sollevare i piedi e fare stretching, magari quando nessuno la vede;
- Veniamo ai prodotti da usare: ideali i gel con effetto rinfrescante, decongestionante e astringente, da portarsi dietro e applicare per dare sollievo alle gambe quando si gonfiano. Sono efficaci quelli a base di centella asiatica, vite rossa, ippocastano, caffeina, mirtillo. E… ah, largo ad integratori specifici per la circolazione delle gambe a base di bioflavonoidi, che svolgono un’efficace azione flebotonica;
- La sera, finito il lavoro, Viola potrebbe provare a sgonfiare i piedi e le caviglie con un pediluvio casalingo a base di acqua tiepida e sale grosso, oppure preparare due bacinelle, uno con acqua fredda e l’altro con acqua calda: il consiglio è di iniziare mettendo i piedi a mollo nell’acqua calda per 3 minuti, poi passare alla fredda per 1 minuto e proseguire alternando così per 15 minuti. Una vera goduria!
Se Viola farà tutto questo, e si ricorderà di bere moltissima acqua durante tutta la giornata, mangiare sano, non fumare e rimanere nel suo peso forma, i suoi viaggi diventeranno più piacevoli e i suoi problemi alle gambe solo un lontano ricordo.
Le storie e i personaggi riportati all’interno di questo articolo sono inventati e pertanto non riferibili a persone e/o accadimenti specifici, tuttavia esse sono anche frutto di una rielaborazione di situazioni realistiche e pertanto in qualche modo rappresentative di episodi teoricamente possibili.
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