Da bere, termale, in doccia… l’acqua, in tutte le sue forme, è sempre alleata della salute delle gambe. Vediamo perché e come utilizzarla.

Combattere ogni giorno con le proprie gambe può essere molto stressante. Ne sai qualcosa anche tu? Gonfiore, pesantezza, capillari fragili, cellulite, pelle secca: sono tutti sintomi di un unico disturbo vascolare, l’insufficienza venosa. Questa disfunzione che colpisce in modo lieve o moderato soprattutto le donne, affligge i capillari e le vene che irrorano gli arti inferiori e porta ad una condizione di cattiva circolazione periferica.

 

L’edema e gli accumuli di cellulite sono pertanto più comuni in chi, oltre ad un po’ di sovrappeso, abbia anche vene poco elastiche, dalle pareti porose, permeabili, che non riescono a spingere il sangue dal basso verso l’alto nel modo corretto. Ecco dunque che i vasi tendono ad ingrossarsi, il sangue ristagna tra caviglie e polpacci e la pelle appare particolarmente secca a atrofica, in quanto poco nutrita.

 

COSA FARE PER MIGLIORARE IL BENESSERE DELLE GAMBE

Se le gambe soffrono, soffrire in silenzio non aiuta. Occorre invece affrontare il problema prima di tutto sotto il profilo clinico, con una visita dall’angiologo e una valutazione del caso. Poi… ci sono i rimedi. Non ci riferiamo alle cure farmacologiche o alle terapie mediche con le ultime tecniche a disposizione, che peraltro possono non essere necessarie per casi di insufficienza venosa lieve o in fase iniziale, ma a quei comportamenti che se opportunamente seguiti possono contribuire a migliorare concretamente la circolazione periferica.

 

L’ACQUA: UNA GRANDE AMICA DELLE GAMBE

L’acqua, in ogni sua forma, concorre a contenere il problema della cellulite, del gonfiore e della pesantezza spesso associate all’insufficienza venosa. Il primo consiglio relativo all’uso dell’acqua per migliorare la circolazione periferica e minimizzare i disturbi dell’insufficienza venosa è elementare: devi idratarti! Quindi bevi, e bevi soprattutto acqua semplice, meglio ancora se oligominerale, con particolare effetto diuretico.

 

Quanto bere? Dipende, ma diciamo che in linea di massima almeno 1 litro e mezzo di liquidi al giorno vanno assunti, dei quali l’acqua sia la bevanda predominante. In estate la quantità necessaria può superare i 2 litri. L’ideale è centellinarla durante tutto l’arco della giornata, anche se è soprattutto utile bere nelle prime 8 ore, quando le attività entrano nel vivo e tendi a perdere più liquidi attraverso il sudore, specialmente nella stagione calda.

 

ACQUA DA BERE: A COSA SERVE?

A combattere la ritenzione idrica e facilitare lo smaltimento dei liquidi in modo che non si formino gonfiori in grado di comprimere i vasi degli arti inferiori a livello di piedi, caviglie e polpacci. A combattere la tendenza alla stitichezza rendendo le feci morbide e facili da espellere. In effetti la stipsi cronica è uno dei fattori di rischio dell’insufficienza venosa, in quanto induce una pressione “da sforzo” sulla porzione inferiore del corpo, assolutamente da evitare. Bere, inoltre, aiuta a drenare le tossine e tutte le sostanze di scarto che si accumulano nel sangue perché stimola la funzionalità renale, migliorando in tal modo tutta la circolazione. Infine, un adeguato apporto idrico permette alle strutture interne del corpo e ai loro tessuti di mantenersi turgidi, sani, perché ricorda che siamo fatti di acqua per il 70%! E questo vale anche per le vene.

 

Con l’acqua puoi preparare altre bevande ugualmente efficaci per idratarti, con un effetto diuretico e detox marcato e persino con azione flebotonica e astringente. Ci riferiamo alle tisane alle erbe e agli estratti naturali amici delle vene. Le più indicate per combattere gonfiore e cellulite sono a base di equiseto, betulla, centella asiatica, rusco e ippocastano. Da provare!

 

IDROTERAPIA: LA TERAPIA DELL’ACQUA

E’ quella pratica che probabilmente conosci come “doccia scozzese”, quella casalinga, che non richiede particolari tecniche o abilità. Ti serve solo una vasca da bagno o una doccia, appunto. Alternare docciature calde e fredde sulle gambe aiuta a stimolare la circolazione perché sfrutta l’effetto che la temperatura e la pressione dell’acqua esercitano sulla muscolatura e sui tessuti sottostanti.

 

Come fare? Per prima cosa esponi le gambe – dal ginocchio in giù – al getto dell’acqua con una pressione media (mai troppo violenta!), iniziando con una temperatura mediamente calda per poi virare al freddo. In questo modo “smuoverai” il sangue intrappolato nei vasi e poi ne faciliterai il viaggio di ritorno verso il muscolo cardiaco. L’acqua fredda inoltre produce un effetto vasocostrittore, quindi combatte la dilatazione venosa.

 

In alcuni casi, se senti di averne sollievo (ad esempio a fine giornata), puoi provare con il solo getto freddo. Attenzione, l’idroterapia non è una cura, a dispetto del suo nome, ma un semplice rimedio sintomatico. Per disturbi vascolari importanti rivolgiti sempre allo specialista angiologo o flebologo.

 

ACQUE TERMALI: CHE SOLLIEVO PER LE GAMBE

Per i problemi alle gambe le cure termali possono rappresentare una valida terapia naturale. Sono tanti i Centri termali italiani, tutti convenzionati con il SSN, che offrono cicli di idromassaggio in acqua salsobromoiodica, indicata proprio per chi ha una circolazione periferica deficitaria e soffre di gonfiori e cellulite. Altro tipo di trattamento indicato è la talassoterapia, effettuata con l’acqua di mare e l’idroterapia vascolare, che si basa su principi simili a quelli dell’omologa “casalinga”, e quindi sull’alternanza del getto caldo con quello freddo a pressione regolabile.

 

Chi soffre di insufficienza venosa lieve può trarre enorme giovamento dalle cure termali, pertanto valuta questa opzione se ne hai la possibilità. Sarà una vacanza all’insegna del relax, del benessere generale e della salute delle gambe in particolare.

 

AQUAGYM E SPORT ACQUATICI

Fare attività fisica in acqua è particolarmente indicato per chi soffre di insufficienza venosa, anche associata a gonfiore e cellulite. Anche chi ha molti chili in eccesso trova giovamento dal moto nell’elemento liquido, perché il peso del corpo risulta dimezzato e non grava sulle articolazioni e sull’apparato vascolare delle gambe. L’acqua esercita un benefico massaggio sugli arti inferiori, produce un naturale effetto flebotonico, riduce gli edemi e combatte il rilassamento vascolare, infine stimola in modo dolce tutta la circolazione.

 

Nuotare è un po’ come indossare una fascia elastica che avvolge, senza stringere troppo, la muscolatura di tutto il corpo. Ma anche aquagym e aquajogging sono opzioni praticabili e consigliate per i casi di insufficienza venosa lieve. Attenzione alla temperatura dell’acqua: non dovrebbe essere inferiore ai 30 ° C, soprattutto se non prevedi un allenamento molto intenso con grande dispendio energetico.

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