Lavoro sedentario? Le astuzie per le gambe
Tutto il giorno immobili le gambe diventano come macigni, ma cambiare lavoro non è la soluzione! Migliorare la circolazione si può, anche se si fa un’attività sedentaria.
Tutto il giorno seduti ad una scrivania a digitare sui tasti del pc o in piedi a servire clienti dietro ad un bancone e… A fine giornata le gambe sono diventate due colonne di marmo: gonfie, insensibili e piene di venature rossastre in rilievo! A quanti capita di terminare il lavoro in queste condizioni?
I danni della sedentarietà
Il lavoro sedentario, ovvero quello che costringe per tante ore a rimanere quasi immobili nella stessa posizione, di solito seduti o in piedi, è un nemico della salute delle gambe. Infatti in questo modo si accentua l’effetto della legge di gravità sul sistema circolatorio periferico, rallentando il ritorno del sangue verso il cuore. Di qui le gambe gonfie, stanche e pesanti, i crampi, e non solo. Una condizione che è ancora peggiore in caso di insufficienza venosa, un disturbo molto comune che affligge in modo trasversale sia gli uomini che le donne e che colpisce spesso anche in giovane età.
Le possibili conseguenze per le gambe
Naturalmente i sintomi possono non insorgere tutti insieme in blocco; alcune persone, ad esempio, potrebbero soffrire soprattutto di gonfiore e formicolio, mentre per altri il disturbo principale potrebbe essere la fragilità di vene e capillari. In ogni caso la causa è sempre la stessa: l’insufficienza venosa, ovvero la debolezza dei vasi periferici che, per poca elasticità e turgore, tendono a rilassarsi, a gonfiarsi e non riescono più a spingere in modo efficace il sangue dalle gambe verso il cuore, provocando la stasi venosa.
Questo sistema di pompaggio può essere rallentato da molti fattori, come ad esempio l’eccesso di peso, l’età avanzata, la predisposizione familiare, il troppo caldo o il troppo freddo e, appunto la sedentarietà, ma se si è consapevoli del problema si possono anche trovare gli strumenti giusti per prevenirlo, o per lo meno per attenuarne i fastidi.
E allora cosa fare?
La prima cosa da fare una volta che i sintomi cominciano a manifestarsi, è quella di recarsi da uno specialista angiologo o flebologo per un visita accurata e qualche semplice esame come l’ecocolordoppler, che scansiona le vene delle gambe per individuare quelle più deboli che tendono a far ristagnare il sangue. Una volta appurato di soffrire di insufficienza venosa, che nella maggior parte dei casi colpisce in forma lieve e quindi non tale da richiedere trattamenti invasivi, esistono molte possibili strategie da attuare per dare sollievo alle povere gambe affaticate.
In caso di lavoro sedentario, per non aggravare lo stato delle vene già per natura più fragili è possibile seguire questi suggerimenti, tanto semplici quanto efficaci:
- Indossare calze elastiche a compressione graduata. Sono disponibili anche per gli uomini e hanno il vantaggio di produrre una sorta di rinforzo sulle vene che stimola in modo naturale la circolazione di ritorno
- Portare scarpe con plantare. Meglio ancora se fatto su misura. L’effetto è ugualmente quello di stimolare la pompa plantare e di alleviare l’affaticamento di pedi e caviglie, che stando sempre “giù” risentono moltissimo della forza di gravità. Per la stessa ragione i tacchi alti sono sconsigliati
- Effettuare esercizi per stimolare la circolazione. Uno dei sintomi più fastidiosi di insufficienza venosa sono i gonfiori, il formicolio e la perdita di sensibilità a gambe e piedi. Onde evitare questo, basta provare, anche da seduti o in pedi, a muovere le estremità ogni tanto, effettuando, ad esempio, dei semplici movimenti rotatori delle caviglie in senso orario e antiorario. E’ anche consigliabile fare dei piccoli step sul posto e naturalmente, ogni tanto, camminare, fare le scale se presenti nel posto di lavoro, o farsi un passeggiatina
- Sollevare le gambe in modo che i piedi risultino a un’altezza superiore rispetto al cuore. Questo per facilitare il deflusso del sangue verso il muscolo cardiaco. E’ possibile farlo usando un divano o anche delle sedie nei momenti di pausa
- Usare un poggiapiedi se si lavora alla scrivania
- Evitare di accavallare o rannicchiare le gambe
- Applicare più volte al giorno un gel rinfrescante o in generale dei prodotti che stimolino la circolazione periferica. Ci sono molte creme che producono un buon effetto rinvigorente sui vasi, ad esempio a base di cumarina, centella asiatica e bioflavonoidi. Sono ideali tutto l’anno, ma soprattutto quando fa molto caldo (in estate o quando i termosifoni sono al massimo) perché il calore tende a far gonfiare le vene rallentando ulteriormente la circolazione
- Prima di andare al lavoro, se possibile, fare un po’ di ginnastica per migliorare il tono muscolare e venoso
- Consigli validi sempre: mantenere il buon peso forma, magiare cibi ricchi di antiossidanti con azione flebotonica antinfiammatoria (frutta, verdura e pesce, tra gli altri), fare attività fisica adeguata (nuoto, bicicletta, ballo), evitare abitudini dannose per i vasi come fumo e superalcolici
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